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Quella che è stata l’ultima tappa del mio percorso personale “La Challenge delle 12 Mostre” è stata una visita all’insegna della fotografia. “Richard Avedon – Relationship” a Palazzo Reale racconta il percorso del famoso fotografo americano attraverso alcuni dei suoi ritratti più celebri mirati al mondo della modo e della ritrattistica appunto.

La mostra è curata i quadri seguono un ritmo narrativo corretto e sono posizionati in modo che si possano gustare appieno senza risultare troppo invadenti o caotici ma neanche troppo distaccati. Le luci e l’allestimento sono perfetti e la location è ovviamente all’altezza.

Sezioni

Le sezioni presenti rendono il percorso completo e molto interessante quindi la consiglio. Eccole di seguito

I. The Artist
II. The Premise of The Show
III. Early Fashion 
IV. Actors and Directors 
V. Visual Artists 
VI.  Performing Artists / Musicians and Writers / Poets
VII. Avedon’s People
VIII. Politics
IX. Late Fashion
X. Versace

Un consiglio

Prima di vedere le opere, di approfondire la sua storia personale seguendo il video introduttivo. Come scrivo in seguito c’è un dettaglio che mi ha profondamente colpito.

Cosa ho imparato da Richard Avedon

Chi mi conosce e magari ha seguito i 12 post sulla Challenge delle 12 Mostre sa bene che non mi interessa solo l’aspetto principale di una mostra ma anche, e forse sopratutto, gli insegnamenti che se ne possono trarre quando si guarda leggermente oltre l’ovvio.

Seguendo il video iniziale che mostra il percorso e la storia di Richard Avedon è emerso lui aveva la passione per la fotografia da giovane ma vi fu una situazione che gli fece fare il salto di qualità oltre gli studi che già aveva fatto.

Durante la seconda guerra mondiale infatti, una volta arruolato, per la sua propensione fu incaricato di lavorare in un ufficio dove aveva il compito di scattare e preparare le foto-tessere ai soldati e ne scattò molte migliaia, come disse lui stesso:

“Il mio lavoro era fare fotografie di identità. Devo aver fotografato centomila volti prima di rendermi conto che stavo diventando un fotografo “

Ecco questo è un passaggio che per me è veramente importante e che spero di riuscire a trasmettere ai miei studenti.

Per un appassionato come lui e con gli studi di fotografia che aveva alle spalle sarà sembrato in un primo momento un lavoro noioso e ripetitivo. Almeno fin quando non si è accorto di cosa era veramente successo: “era diventato un fotografo”.

L’importanza di questo messaggio è epocale, farò in modo che tutti i miei studenti la capiscano. Fare un lavoro all’apparenza basico e ripetitivo può dare degli insegnamenti fondamentali per la propria carriera.

Vedendo i suoi ritratti infatti si vede una persona che riesce a cogliere dettagli per lo più nascosti anche alla maggior parte dei fotografi e a rappresentarli, raccontando una storia spesso invisibile.

Conclusioni

Richard Avedon – Relationship” è una mostra assolutamente consigliata con un personaggio oltre l’ovvio. Importante ricordarsi di acquistare il libro all’uscita: bisogna essere fieri di supportare mostre come questa 😉

Inoltre, per chi non lo sapesse, a Palazzo Reale vi è la possibilità di visitare un ambiente più unico che raro: la Sala delle Cariatidi, spesso vi sono esposizioni con accesso gratuito quindi da non perdere!

Conclusioni (stavolta quelle vere)

Per chi mi avesse seguito in questa challenge: grazie per l’attenzione e se avete altre mostre da suggerire suggeritele nei commenti!