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All’interno di una composizione di una immagine i diversi elementi possono avere un peso differente ovvero possono attrarre l’attenzione in modo diverso a seconda di alcune delle loro caratteristiche. Il compito del grafico e del fotografo è quello di creare immagini dove l’occhio di chi vede l’immagine sia pilotato secondo il volere dell’autore. Per questo motivo è fondamentale seguire queste 8 regole sul peso delle figure

  1. Dimensioni maggiori
  2. Colori vivaci
  3. Forme semplici e regolari, compatti o verticali
  4. Colori chiari (per questo il nero smagrisce)
  5. Percorso di lettura
  6. Lontananza (a parità di peso)
  7. Figure circondate da spazio vuoto
  8. Interesse del soggetto
  1. DIMENSIONI MAGGIORI
    Una immagine o un testo di dimensioni maggiori attirano maggiormente lo sguardo rispetto alle medesime immagini più piccole. Sembra ovvio? Lo è, ma allora perché ci sono ancora molti professionisti che non lo mettono in pratica? A partire da slide di Powerpoint piene di testo con le stesse dimensioni a finire alle firme in calce alle email senza nessuna gerarchia nei testi.

    Sono fissato? Sì lo sono ma una corretta gestione grafica favorisce la comprensione del messaggio.
  2. COLORI VIVACI
    Un elemento con un colore acceso attira maggiormente l’attenzione. Lo sapeva molto bene anche la regina Elisabetta. I suoi vestiti infatti avevano un duplice scopo: da un lato permetterle di essere più visibile agli occhi della sicurezza e dall’altro dare un messaggio di “spicco” ai suoi sudditi.
  3. FORME SEMPLICI E REGOLARI
    Creando una sensazione di costruito spiccano rispetto agli elementi puramente caotici perché creano una struttura. Questo tipo di costruzione indirizza l’occhio in base al percorso e alla sensazione grafica della struttura stessa.
    Se pensiamo a un testo preferiamo leggerlo orientato a bandiera o giustificato ma non centrato che sembra più caotico. Il peso delle figure è applicabile quindi ovunque vi siano elementi visivi.
  4. COLORI CHIARI
    Direttamente dal subconscio, un po’ come quando ci svegliamo con la luce del mattino i colori chiari spiccano di più rispetto a quelli scuri, sempre a parità di contrasto con lo sfondo ovviamente.
  5. PERCORSO DI LETTURA
    L’occhio umano segue un percorso di lettura che generalmente parte dall’angolo in alto a sinistra per finire a destra e poi, al contrario, in via discendente. Questa situazione cambia in base alle culture (basti pensare a quella giapponese o di alcuni popoli mediorientale) o in base alla collocazione e al significato delle immagini. Ovviamente con il loro relativo “peso”.
  6. LONTANANZA
    Le immagini che per motivi compositivi sembrino essere messe in lontananza appaiono dopo rispetto a ciò che è in primo piano.
  7. FIGURE CIRCONDATE DA SPAZIO VUOTO
    Lo spazio vuoto mette in evidenza. Questa caratteristica è molto importante. Proviamo a pensare ai libri in edizione di lusso che presentano margini più ampi rispetto agli stessi in edizione economica: si favorisce la lettura! Oppure pensiamo alle bellissime vetrine di via Montenapoleone dove a singoli capi o accessori viene dedicato molto spazio e, in questo modo sembrano acquisire ancora più valore.
  8. INTERESSE DEL SOGGETTO
    Facciamo caso alle scene di un film. Nello sfondo non vi è mai nulla che attiri l’attenzione, altrimenti non l’avremmo per il soggetto del film. In teatro gli attori sullo sfondo si fermano o compiono azioni minime rispetto a quelli in primo piano. Per questo è necessario prestare attenzione all’interesse del soggetto.

Ricordiamoci sempre che nella grafica come nella fotografia è importante fornire all’occhio di chi vede il percorso giusto per far sì che il senso della stessa sia quello che NOI vogliamo dare. Con queste semplici regole sul peso delle figure saremo in grado di essere noi a pilotare l’occhio di chi sta guardando il nostro lavoro.

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Bibliografia:
Master di fotografia – National Geographic
Scienza della visione – Massimo Hachen
E una tonnellata di altri libri